Buongiorno!

Oggi voglio raccontarti la storia di Mila Schön, ricordata da tutti come la Signora della Moda.

Maria Carmen Nutrizio nasce nel 1916 a Traù, in Dalmazia. A 18 anni si trasferisce a Milano, città che avrebbe amato e che non avrebbe mai più lasciato. È qui che conosce il marito, il ricco mercante di preziosi Aurelio Schön.

Si sposano nel 1946. Da allora Mila entra a far parte del jet-set meneghino, di cui assimila facilmente usi e, soprattutto, costumi! Che provengono, come è consuetudine dell’epoca, dalle boutique delle grandi griffe francesi:

“Mi piaceva Balenciaga per la sua cura nella costruzione sartoriale, Chanel e Dior se volevo un capo speciale, e Jean Dessès per la sera”.

Il gusto non le manca e la moda per lei diventa una vera passione. Dopo alcuni anni felici, però, il marito cade in disgrazia e le ristrettezze economiche costringono la futura stilista ad ingegnarsi. Dapprima copia i modelli che le piacciono e li fa realizzare per sé da delle sarte. Poi, inizia a venderli alle amiche borghesi, che sembrano non averne mai abbastanza.

Mila Schön si rende conto di avere talento e decide di aprire un atelier tutto suo.

È il 1958 e, appena sette anni più tardi, le creazioni uscite da quel piccolo negozio di via San Pietro all’Orto sfilano nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze.

La sua prima collezione di alta moda piace alla stampa e soprattutto ai buyer statunitensi, per via di una particolarità più unica che rara: i tessuti double face.

“L’intransigenza con cui concepisco un interno uguale all’esterno è una mia cifra. Il double face mi dà l’idea dell’ordine, della pulizia di stile che va cercata soprattutto nelle parti invisibili dell’abito”, dice.

Il successo delle creazioni della Signora è immediato e inarrestabile.

Nel ’66 riceve il Neiman Marcus Award; i suoi abiti vengono indossati da donne del calibro di Jacqueline Kennedy; il suo atelier trasloca al numero 2 della prestigiosa via Montenapoleone.

Nel 1972 inizia ad affiancare all’haute couture collezioni prêt-à-porter sia da donna che da uomo e, poco dopo, una linea di accessori che comprende borse, scarpe, foulard e persino profumi.

Negli anni ’80 il brand Mila Schön viene esportato in Giappone: è il primo italiano della storia. Nel ’92, proprio un colosso nipponico, Itochu, acquista la maison. L’identità del marchio non è però minacciata: direzione creativa e organizzazione rimangono in mano alla Signora Mila.

Gli anni ’90 segnano anche un altro punto di svolta: l’abbandono definitivo dell’alta moda a favore del solo prêt-à-porter.

Negli anni a venire il gruppo passa dalle mani di Itochu a quelle di Mariella Burani per finire alla Brand Extension S.r.l.

Lo stile Schön, ispirato da maestri dell’arte figurativa quali Klimt e Lucio Fontana, rimane intatto. Purezza grafica, essenzialità e linearità uniti al rigore del taglio, ne sono tutt’oggi gli elementi distintivi.

Il 5 settembre del 2008, all’età di 91 anni, Mila Schön muore, lasciando in eredità al mondo del fashion il suo stile. Che, come tutte le buone invenzioni, non è passato mai di moda.

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