Buongiorno!

Oggi voglio inaugurare una nuova rubrica, il Glossario del Fashion e della Consulenza d’Immagine, attraverso cui ti racconterò una parola che appartiene al linguaggio del fashion, della mia professione o… di entrambi!

Direi di cominciare dal principio…

La parola che ho scelto per questa prima puntata è infatti un po’ la madre di tutte le parole che utilizziamo in questo campo, ed è: costume.

Costume: co-stù-me, dal latino: consuetudo -dĭnis, «consuetudine», con mutamento di suffisso.

Cosa significa?

Secondo la Treccani i due significati principali di questo termine sono:

1 modo consueto di agire, di pensare, di comportarsi di una persona;

2 modo di vestire proprio di certi luoghi e di certi tempi, o espressivo di una data condizione, o caratteristico di chi esercita una data professione.

 

Il punto che interessa a noi è evidentemente il secondo.

Pare che nel vocabolario della lingua italiana questo termine sia apparso per la prima volta attorno al 1500, indicando il modo di vestire dei popoli.

Se ci pensi, ancora oggi non è raro imbattersi nella locuzione “usi e costumi” quando si parla di una certa popolazione.

 

La stessa parola si può utilizzare anche per indicare l’abbigliamento più appropriato per svolgere determinate attività: pensiamo al costume da bagno.

Oppure, per indicare l’insieme dei capi indossati da un personaggio di finzione, dai costumi di scena al costume inteso come maschera. Alcuni particolari costumi/maschere, poi, finiscono per diventare tutt’uno con il personaggio che li indossa: dalle maschere della commedia (Arlecchino, Colombina) fino ad arrivare ai costumi da supereroe (Spiderman, Wonder Woman).

Il costume può indicare anche il segno di appartenenza ad una squadra sportiva o a un’associazione religiosa.

 

Che differenza c’è tra costume e moda?

Quasi tutti diciamo Accademia di Moda & del Costume intendendo qualsiasi istituto in cui si studi quella materia, e non solo quello storico che si può frequentare a Roma. Ma i due termini non sono sinonimi.

La parola “costume” ha in sé il concetto di stabilità. Si riferisce a contesti non soggetti al sistema moda, e non è interpretabile: il costume segue regole formali ben precise.

La parola “moda”, invece, indica una corrente di stile, effimera, che ciascuno può decidere di seguire pedissequamente o interpretare a proprio gusto.

 

Derivati

Un derivato del termine costume che merita un piccolo approfondimento è cosplay. Di origine giapponese, è la contrazione delle parole inglesi costume e role-play.

Si usa per identificare una determinata categoria di persone, che in origine erano gli appassionati di anime e manga che, per calarsi completamente nelle vesti dei loro personaggi preferiti, realizzavano da sé e con estrema cura i costumi da indossare.

Oggi questa pratica non riguarda più solo loro: negli ultimi anni, il trasformarsi attraverso costumi, make-up e modo di fare è diventata una vera e propria subcultura, allargata a qualsiasi genere di personaggio di finzione.

 

Un altro derivato è il sostantivo costumista, ovvero colui o colei che crea, confeziona, gestisce, adatta e ripara costumi per attori, ballerini, presentatori… insomma, per tutti coloro che vanno in scena.

C’è differenza tra costumista e stylist? La risposta è “Sì, caspita!”

Per semplificare: il costumista veste un personaggio di finzione, conferendogli spessore e credibilità; lo stylist veste l’immagine pubblica di una persona reale.

Due professioni decisamente diverse!

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